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 Comunicato dell'assemblea dei lavoratori di RCS Sport, RCS Sports & Events e RCS Active Team

 

Mercoledì 16 novembre i lavoratori di RCS Sport, RCS Sports & Events e RCS Active Team si sono riuniti in assemblea plenaria per discutere dell'andamento degli incontri avuti con l'azienda dalla RSU di gruppo, dalle OO.SS e dalle RSA sui temi del lavoro agile (Smart Working), degli anticipi economici per sopperire alle spese di trasferta sugli eventi e del cumulo di ore lavorate durante gli stessi.

I delegati sindacali hanno riportato di un primo incontro avuto con l’azienda per l’attivazione di carte di debito aziendali da utilizzare sugli eventi. Nel dettaglio, infatti, è stato riferito che:

1. l’azienda nonostante due anni di lavoro in remoto, causa pandemia, e alla luce di una sperimentazione di fatto che ha determinato ottime performance e buoni risultati economici, ad oggi inspiegabilmente non intende avviare un confronto strutturale sulle modalità di svolgimento del lavoro agile

2. l’azienda sta vagliando la possibilità di attivare alcune carte di debito aziendali da dare ai lavoratori impegnati nelle trasferte senza che gli stessi debbano anticipare il denaro per lavorare.

3. i delegati sindacali porteranno al tavolo la questione ore lavorate durante gli eventi.

Oltre alla questione Smart Working, gestita dalla RSU di Gruppo, l’assemblea ritiene che siano inaccettabili le condizioni di anticipo denaro da parte dei lavoratori relativamente alle spese sostenute durante gli eventi e chiede che l’azienda trovi una soluzione a riguardo per tutti coloro che ne sono coinvolti entro il mese di dicembre.

Inoltre, si richiede all’azienda di trovare una soluzione relativamente alla questione delle ore lavorate durante gli eventi, sabati compresi (che molto spesso superano le 8 ore previste dal CNNL) sotto forma di riposo retribuito o emolumento retributivo.

Il rispetto di queste due condizioni, che sono la base del rapporto tra azienda e lavoratori in una condizione ordinaria, è ancora più dovuto in ragione dei consistenti ricavi apportati da questa unità di business al gruppo RCS.

Le RSA di RCS Sport, RCS Sports & Events e RCS Active Team

 

 

 

Comunicato sindacale

Un sentito ringraziamento a tutte le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo per la partecipazione alla manifestazione sindacale indetta da Sic Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil presso la sede di Via Solferino.

Un risultato straordinario che ha coinvolto oltre 400 persone che in piazza hanno chiesto e rivendicato l'avvio di un serio confronto su formazione professionale, lavoro agile e premio aziendale.

La presenza di tutte le componenti aziendali, impiegati e giornalisti del Gruppo, dall'alto valore simbolico e senza precedenti, ha dimostrato l'importanza e il carattere universale delle questioni aperte.

Le lavoratrici e i lavoratori unitamente alle OO.SS e alle RSU, attraverso la manifestazione, hanno ribadito la necessità di definire un percorso negoziale, con l'auspicio che la Proprietà possa finalmente assumere un ruolo favorevolmente decisivo.

Qualora dovessero    permanere le posizioni di chiusura fin qui emerse, non si escludono ulteriori azioni di mobilitazione rispetto alla vertenza aperta.

Milano, 28 Ottobre 2022

Sic Cgil - Fistel Cisl - Uilcom Uil

Le Rsu e la Rsa Cairo-Rcs Milano e Roma e sue controllate La Rsu CairoRcsMedia

 

 

 

 

COMUNICATO SINDACALE

Il 23  aprile le Segreterie territoriali e le Rsu di Milano e Roma hanno incontrato la Direzione aziendale di Rcs MediaGroup. La stessa ha comunicato alle rappresentanze sindacali che in seguito alle conseguenze dell’epidemia di Covid 19 le attività e i fatturati del gruppo hanno registrato un considerevole calo congiunturale tale da richiedere immediati interventi correttivi richiesti a tutte le componenti del personale in forza a Rcs. Per quanto riguarda il personale grafico e poligrafico la richiesta presentata è quella di effettuare una cassa integrazione pari al 40 per cento dell’orario di lavoro nel bimestre maggio giugno (16-18 giorni a testa) da gestirsi attraverso la gestione della Cassa integrazione straordinaria aperta dal 15 aprile finalizzata ai prepensionamenti e senza ricorrere alla Cassa speciale Covid prevista dal decreto Cura Italia.

Pur conoscendo la drammatica situazione innestata dall’epidemia riteniamo inaccettabile nelle sue proporzioni la richiesta aziendale che giunge a sole due settimane da un accordo che prevede fino a 175 uscite per prepensionamento nell’arco di 18 mesi, lo smaltimento di tutte le ferie arretrate e la Cassa integrazione per i lavoratori che accederanno al prepensionamento.

Per affrontare il problema, che non vogliamo eludere, crediamo sia  necessario muoversi nell’alveo del precedente accordo di riorganizzazione, verificando e favorendo la possibilità di accesso in tempi brevi al pensionamento anticipato dei lavoratori con la contribuzione necessaria;  utilizzando le leve della mobilità interna per rafforzare le funzioni aziendali attualmente con più prospettive di sviluppo, dopo aver analizzato sia dove il lavoro è calato solo per effetto dell’epidemia, sia dove si prevedono ridimensionamenti futuri indipendentemente dalla situazione oggi in essere, per una rapida ripartenza al termine di questa fase particolare; velocizzando i confronti  sulle armonizzazioni contrattuali; garantendo un reddito adeguato a tutte le famiglie che stanno attraversando un momento di difficoltà mai visto prima; utilizzando la leva dello smaltimento ferie; analizzando prioritariamente le necessità organizzative e produttive delle singole funzioni aziendali per poter garantire sempre efficacemente l’uscita dei nostri prodotti.

 

24 aprile 2020

Le Rsu di Rcs Mediagroup Milano e Roma

 

 

 

 

 

Comunicato sindacale

 

Dopo numerosi incontri tra la Direzione aziendale e le  Rsu di Rcs Mediagroup sedi di Roma e Milano, insieme alle rispettive Segreterie Territoriali, il 30 marzo scorso è stato raggiunto un accordo sul Piano relativo alla richiesta di stato di crisi per riorganizzazione aziendale con utilizzo della legge 416 e successive modificazioni presentata da Rcs al Ministero del lavoro il 7 febbraio 2020.

L’accordo che verrà presentato al Ministero del lavoro a Roma il 6 aprile concorda sulla richiesta di Rcs di concedere la cassa integrazione finalizzata al prepensionamento per un numero di 175 persone nell’arco di 18 mesi dalla concessione della Cigs.

Insieme ad esso è stato siglato un accordo in sede locale che norma i tempi della riorganizzazione e delle uscite per prepensionamento.

In attesa di capire come consultare i lavoratori nella situazione di emergenza sanitaria venutasi a creare con l’epidemia Covid 19 cerchiamo di anticipare qui per quanto possibile i contenuti dell’accordo interno principale dando anche qualche informazione di carattere tecnico rispetto alle procedure burocratiche.

Tecnicamente dall'accordo a Roma passano da 30 a 37 giorni per l'apertura tecnica della cassa che sarà di 18 mesi, passaggio indispensabile per il prepensionamento. Il periodo dipende dunque dalla data di pubblicazione del decreto del Ministero del Lavoro.

Il prepensionamento potrà essere richiesto dopo che Inps emetterà apposito decreto (60 giorni in genere dopo la pubblicazione del decreto Min. Lavoro).

 

Poiché però appare  probabile l’ impossibilità di accedere alla pensione Inps prima di gennaio 2021 a causa dell’esaurimento dei fondi previsti dalla recente legge di bilancio che ha previsto l’abbassamento della contribuzione necessaria all’uscita in prepensionamento  (salvo per chi ha da 38 anni di contributi in su che può comunque uscire) l'accordo prevede lo smaltimento delle ferie arretrate e l’ ingresso dei volontari pensionabili 2020 in cassa integrazione a settembre (4 mesi) con integrazione del reddito al valore della pensione attesa inclusi i ratei di tredicesima in attesa di poter accedere alla pensione, che sarà corrisposta in forma di incentivo all’esodo.

Per quanto riguarda l’accesso al prepensionamento di chi matura la contribuzione necessaria nell’anno 2021 non sono invece previsti problemi e avverrà tramite Cigs tecnica di 10 giorni prima delle uscite.

 

L’accordo prevede però anche un obiettivo minimo di uscite: nel 2020 almeno 60 persone su 110 potenziali e nel 2021 altri 60 per un totale di 120 su 175 nell’intera Rcs Mediagroup.

Se non si dovessero raggiungere i numeri stabiliti è prevista cassa integrazione non integrata per 6 mesi per chi, pur avendone i requisiti, decidesse di non uscire fino al raggiungimento del numero previsto di 60 persone nel 2020 e altrettante nel 2021.

La scansione delle uscite dei prepensionati e il numero delle mensilità di cassa integrazione saranno oggetto di specifico accordo nell’ambito delle verifiche bimestrali in modo da risultare compatibile con il piano di riorganizzazione delle attività.

Come non è difficile immaginare, tutta la parte finale della trattativa è stata condizionata in termini formali e sostanziali dall’evolversi dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. Questa situazione non ci ha consentito di affrontare nel dettaglio i temi riguardanti i futuri assetti dell’organizzazione aziendale e rivedere i modelli contrattuali applicati anche rispetto alle richieste armonizzazioni sul secondo livello aziendale. Questo lavoro sarà da fare e le Parti lo hanno sancito in un accordo a latere nel quale ci si impegna ad armonizzare i diversi trattamenti normativi integrativi al CCNL di riferimento applicati nelle varie aree aziendali e a condividere un percorso di armonizzazione di tali trattamenti con l’obiettivo di definire una linea omogenea a livello aziendale, nonché a effettuare una ricognizione sulla corretta applicazione dei Ccnl (grafico-poligrafico) in relazione alle attività effettivamente svolte. Il nostro obiettivo è di costruire le condizioni di lavoro future in Rcs valorizzando le professionalità e riconoscendo un assetto normativo di gruppo coerente con le sfide future.

Pur consapevoli dei primi impatti sui conti aziendali, in termini di ricavi pubblicitari e di distribuzione, abbiamo ritenuto opportuno trattare questi temi a parte. Al momento, per affrontare l’emergenza, si è convenuto essere sufficiente lo strumento dello smaltimento ferie arretrate. Qualora si valutasse un aggravamento della situazione, non più gestibile solo con le ferie, le parti si sono riservate di utilizzare gli strumenti che fossero a disposizione, compresa la Cassa integrazione speciale prevista.

 

Milano - Roma,  2 aprile 2020

 

Le Segreterie Territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil di Milano e Roma

Le Rsu di Rcs Mediagroup sedi di Milano e Roma

 

 

 

 

COMUNICATO DEL CAE DI RCS MEDIAGROUP

 

Buongiorno dr. Cairo


Il Consiglio d'Azienda Europeo di RCS, vista la drammatica situazione sanitaria ed economica in Italia e Spagna con il pesante impatto negativo sui prodotti, sia in termini di copie in edicola che sulla pubblicità, non ritiene opportuna la scelta di distribuire dividendi e contestualmente chiedere ulteriori sacrifici a lavoratrici e lavoratori del Gruppo RCS.
Pensiamo che alternativamente, si potrebbe costituire un fondo di emergenza da utilizzare per il rilancio dei prodotti al termine dell'epidemia. Non sappiamo in quali condizioni RCS si troverà al termine di questa emergenza, ma  sicuramente azienda e lavoratori dovranno, ancora una volta, rimboccarsi le maniche facendo ognuno la propria parte.

Cordiali saluti

 

Il Consiglio d’Azienda Europeo RCS

 

Giancarlo Martinelli, Roberto Sozzani, Giuseppe Notaro, Stefano Cazzola, Antonello Chersano, Annamaria Giannetta, Dea Verna, Domenico Affinito

Alfredo Sànchez Tena, Maite Sànchez Martin, Isabel Munera Sànchez, Angel Fernàndez Rodrìguez

 

Il Coordinatore UNI Europa graphical

Massimo Colombi

 

 

Buenos dias dr. Cairo

El comité de empresa europeo de RCS, dada la dramática situación económica y de salud en Italia y España con el fuerte impacto negativo en los productos, tanto en términos de copias en quioscos como en publicidad, no considera apropiado distribuir dividendos y, al mismo tiempo, solicitar más sacrificios a los trabajadores del Grupo RCS.

Creemos que, alternativamente, se podría establecer un fondo de emergencia para ser utilizado para relanzar productos al final de la epidemia. No sabemos en qué condiciones se encontrará RCS al final de esta emergencia, pero seguramente la compañía y los trabajadores, una vez más, tendrán que ponerse manos a la obra.

Sinceramente

 

Comité de Empresa Europeo de RCS

Giancarlo Martinelli, Roberto Sozzani, Giuseppe Notaro, Stefano Cazzola, Antonello Chersano, Annamaria Giannetta, Dea Verna, Domenico Affinito

Alfredo Sànchez Tena, Maite Sànchez Martin, Isabel Munera Sànchez, Angel Fernàndez Rodrìguez

 

El coordinador gráfico de UNI Europa

Massimo Colombi

 

 

 

 

COMUNICATO SINDACALE

 

 

 

Il 7 febbraio le Segreterie territoriali e le Rsu di Milano e Roma hanno incontrato la Direzione aziendale di Rcs MediaGroup che ha comunicato alle rappresentanze sindacali, anche in seguito alle novità introdotte dalla legge di bilancio 2020 alla legge sull'editoria in materia di prepensionamenti,  la decisione di aprire presso il ministero del Lavoro una procedura di prepensionamento per riorganizzazione aziendale motivata dalla costante crisi del settore. Il documento quantifica un potenziale esubero di 200 persone (tra grafici e poligrafici) nell’arco temporale di 24 mesi  a partire dalla data di eventuale concessione della cassa integrazione finalizzata al prepensionamento. L'azienda ipotizza quindi di accedere al prepensionamento in un periodo  a cavallo fra 2020 2022 limitando l'utilizzo della cassa ai lavoratori interessati alle uscite su base volontaria.
La richiesta inviata al ministero indica inoltre per sommi capi le linee guida del piano di riorganizzazione fondate sui concetti di automazione, digitalizzazione, non duplicazione, che dovrà essere presentato in forma più articolata e discusso con le rappresentanze in successivi incontri.

Le Rappresentanze sindacali ritengono lo strumento del prepensionamento anticipato, come introdotto nella legge di bilancio, utile a gestire le inevitabili trasformazioni che investiranno il mondo dell’editoria in Italia. Allo stesso modo non ritengono in questo momento possibile esprimere un giudizio di merito sulla procedura di crisi presentata. Per questo motivo hanno prontamente manifestato all’azienda la necessità di accompagnare i prepensionamenti con un completo piano di riorganizzazione e di sviluppo dell’azienda.

Le Rappresentanze vogliono sapere chi farà il lavoro nella Rcs del futuro e a quali condizioni. Solo dopo aver condiviso tutto ciò con i lavoratori e le loro rappresentanza, sarà possibile definire i tempi e i modi di una riorganizzazione e sottoscrivere gli accordi necessari.

 

Le Rsu di Rcs Mediagroup Milano e Roma

 

10 febbraio 2020

 

COMUNICATO SINDACALE

ACCENSIONE CONVENZIONE UNISALUTE CCNL POLIGRAFICI

 

 

Care colleghe, cari colleghi,

dall’1 gennaio 2020 è stata attivata la convenzione di assistenza sanitaria integrativa prevista dal contratto nazionale dei Poligrafici con Unisalute. Le prestazioni saranno attive a partire dal primo di aprile, primo giorno utile trascorsi 3 mesi di versamenti da parte dell’Azienda.

Sempre a partire da quella data sarà possibile registrarsi sul sito www.unisalute.it tramite codice fiscale e ottenere le prestazioni previste dalla convenzione, reperibili sul Piano sanitario 2020  presente nel sito Salutesempre.it

 

 

Milano, 18 gennaio 2020

 

 

COMUNICATO SINDACALE

 

 

 

Rsu Quotidiani informa che in data 19 novembre è stato raggiunto con la Direzione aziendale un accordo sull’indennizzo dell’incidenza degli straordinari di carattere continuativo sul Trattamento di fine rapporto per il quinquennio 2014-2018 (testo qui a fianco). Le procedure individuali di conciliazione saranno effettuate nel mese di gennaio 2020.

 

Milano, 21 novembre 2019

 

 

Rsu Quotidiani Rcs Mediagroup

 

Alla c.se attenzione:
FIEG
Segreterie Nazionali  e Territoriali  Slc-Cgil e Uilcom-Uil


e a tutte le lavoratrici-lavoratori


 


Lettera aperta

Milano, Roma 20 0ttobre 2019

 


COMUNICATO SINDACALE



Le rappresentanze sindacali poligrafiche SLC-CGIL e UILCOM-UIL di Rcs Mediagroup, sedi di Milano e Roma e Rcs Produzioni Milano e Roma esprimono pieno sostegno alle ragioni dello sciopero indetto  per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro grafico-editoriale.



Il settore dell'editoria sta affrontando da diversi anni una crisi strutturale senza precedenti. Questo processo non mette a rischio solo l'occupazione nel settore ma può pregiudicare anche la libertà di informazione che è elemento indispensabile per qualsiasi società che possa definirsi realmente democratica.
In questo scenario, immaginare la riduzione dei diritti e del salario dei lavoratori come la soluzione dei problemi è una impostazione miope e di corto respiro.

Da parte nostra, ribadiamo invece la necessità di affrontare in maniera sistemica il futuro del settore partendo anche dal coinvolgimento del governo a difesa del futuro dell'editoria italiana.







Le Rsu Slc-Cgil e Uilcom-Uil di Rcs Mediagroup, sedi di Milano e Roma e Rcs Produzioni Milano e Roma

 

 

 

 

Care colleghe, cari colleghi,

 

pubblichiamo qui a fianco il verbale dell'ultimo Consiglio Direttivo del  Centro sociale che evidenzia la necessità di un intervento di revisione dello Statuto, ormai obsoleto, e rileva la situazione di  inadempienza dell'azienda in materia di finanziamenti previsti dagli accordi integrativi vigenti. Raccogliamo l'appello del Direttivo alla convocazione del Consiglio generale composto da Rsu Quotidiani, Rsu Rcs Produzioni Milano e Comitati di redazione di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, proponendo agli altri organismi sindacali aziendali di calendariare in tempi brevi una prima riunione per discutere dei temi più urgenti proposti nel verbale.

 

Milano, 3 luglio 2019

Rsu Rcs Quotidiani Milano - Rsu Rcs Produzioni Milano

 

 

COMUNICATO SINDACALE

 

Mentre Fieg e Segreterie sindacali Nazionali faticosamente affrontano la crisi finanziaria del Fondo  Casella e il tema del contratto unico della  filiera della Carta e dell’Editoria, aziende e lavoratori del Settore si trovano ogni giorno alle prese con le contromisure da prendere per garantire la loro sopravvivenza all’interno di un comparto industriale afflitto anch’esso da una crisi strutturale della quale non si vede la fine. In questo quadro di riferimento ogni azienda utilizza strumenti diversi per arginare il calo dei fatturati e contenere i costi.

 

In Rcs insieme alla creazione di nuovi prodotti o alla revisione di quelli esistenti si lanciano nuove attività, collaterali al core business, a sostegno della tenuta dei ricavi e si internalizzano lavori prima affidati all’esterno utilizzando personale interno, aumentando considerevolmente la produttività di alcuni reparti o abbandonando in toto o in parte attività svolte in precedenza.

 

Per supportare queste operazioni sono in atto da tempo due processi: una mobilità di personale all’interno del Gruppo e delle società controllate che, in presenza dell’applicazione di due contratti Nazionali diversi crea confusione organizzativa e normativa (che si somma ad altre dovute alla contrattazione di secondo livello); un abbassamento della qualità  delle attività ritenute “di servizio” che ha ormai raggiunto il limite di guardia unito a un allentamento delle buone regole di funzionamento organizzativo eguali per tutti i lavoratori.

 

Rispetto alle mobilità in corso riteniamo che, per le cose su espresse, non si possa procedere a cambiamenti individuali di contratto, finora sempre unidirezionali (da Poligrafico a Grafico), che aggravano ulteriormente la situazione delle esangui casse del Fondo depauperando ulteriormente le riserve individuali dei lavoratori attivi.

La stessa cosa pensiamo rispetto agli interventi di riduzione delle attività ritenute “di servizio” e della loro qualità: il limite minimo per noi è stato già raggiunto nel corso delle riorganizzazioni che si sono succedute nel tempo, ora è il momento di utilizzare sì al meglio il personale ma garantendo la forza lavoro necessaria a fornire servizi che siano anche di qualità.

 

I processi esposti in precedenza sono stati realizzati grazie all’importante contributo dei lavoratori, ( incrementi di produttività, flessibilità di orari e turni, continua revisione delle organizzazioni del lavoro), che riteniamo vada riconosciuto a vari livelli.

 

Per affrontare questi temi, discutere delle prospettive di RCS, individuare gli strumenti o le buone pratiche che si possono utilizzare per meglio affrontare la crisi del settore all’interno di regole e percorsi condivisi, riteniamo importante convocare un tavolo di Coordinamento sindacale di Gruppo.

 

 

Milano, 5 giugno 2019

 

 

Rsu Rcs Quotidiani Milano

Rsu Rcs Mediagroup Roma

 

 

 

 

 

 

Comunicato sindacale

17-06-2018

 

 

Le Rsu di Rcs Mediagroup e tutti i lavoratori del Gruppo Rcs esprimono solidarietà e vicinanza alla famiglia e ai compagni di lavoro del collega del Centro Stampa di Savogna (Gorizia) che si è tolto la vita all’interno dello stabilimento appartenente al Gruppo Gedi, a pochi giorni dall’annuncio della chiusura dell’impianto e del trasferimento di lavorazioni e dipendenti in un altro stabilimento di proprietà a Padova.Il settore della stampa quotidiana e periodica è da anni al centro di una gravissima crisi strutturale, complicata dalla decennale crisi economica che ha colpito tutti i settori produttivi. Molte testate grandi e piccole hanno chiuso i battenti, così come molti centri stampa. Crediamo che un settore così importante per la diffusione di un’informazione pluralista e democratica e per la libera circolazione delle idee abbia bisogno di una maggiore attenzione di quella finora riservatagli dagli interlocutori istituzionali e politici. Rsu Quotidiani – Rsu Mediagroup – Rsu Produzioni Milano.

 Il Cdr del Corriere della Sera esprime vicinanza e solidarietà alla famiglia e ai colleghi del lavoratore tragicamente scomparso a Gorizia.

 

 

COMUNICATO SINDACALE

 

Venerdì 16 giugno  le Rsu del gruppo Rcs e le Organizzazioni sindacali territoriali hanno  incontrato l’Azienda, rappresentata da Giuseppe Ferrauto, Vito Ribaudo e Lorenzo Orlandi, per proseguire il confronto sulla situazione del gruppo Rcs in relazione al termine del periodo di Solidarietà previsto dagli accordi in vigore alla fine del mese di luglio 2017.

 Nel corso dell’incontro l’Azienda ha evidenziato che, nonostante il ritorno all’utile del bilancio 2016 e le previsioni positive per il 2017, la situazione debitoria (oltre 370 milioni di euro) e l’andamento generale del settore non consentono di affermare il completo superamento della crisi che ha investito Rcs negli ultimi anni.

 In quest’ottica la Proprietà, pur ritenendo che la Solidarietà in sé non sia uno strumento efficace per la definitiva soluzione dei problemi organizzativi e di eccedenza di personale, ha rimarcato come non sia possibile rinunciarvi immediatamente, sottolineando che un’eventuale prosecuzione della stessa non potrà avvenire in forma lineare, come fatto nel biennio precedente, ma dovrà tenere conto di tutte le necessità produttive, organizzative e di promozione e vendita dei prodotti del Gruppo.

Le Rappresentanze sindacali hanno richiesto all’Azienda, come presupposto di ogni discussione, di presentare un quadro preciso della situazione aziendale (che verrà illustrato nel prossimo incontro del 26 giugno) dal quale si possano comprendere, nella prospettiva dei prossimi anni, le reali necessità organizzative delle varie Aree del Gruppo, identificando così le zone di sofferenza occupazionale e quelle di tenuta/espansione, per poter costruire un percorso che attraverso la mobilità interna (anche verso il gruppo Cairo) e la formazione professionale salvaguardi la piena occupazione del personale, anche tenendo conto delle possibili uscite per prepensionamento a partire dal 2020.

Le Parti sono concordi  sul fatto che si possano utilizzare ulteriori e alternativi strumenti di soluzione dei problemi occupazionali e di costo del lavoro come il part time, lo smaltimento delle ferie arretrate, l’esodo incentivato.

Organizzazioni sindacali e Rsu hanno espresso l’indignazione e il disappunto di tutti i lavoratori per l’assegnazione di premi di risultato ai dirigenti di prima fascia per un valore corrispondente a molti punti di Solidarietà. Il dott. Ferrauto ha risposto che la nuova proprietà non ha potuto intervenire su questa partita poiché i premi erano stati deliberati dal Cda Cioli prima dell’acquisizione di Rcs da parte del Gruppo Cairo.

Milano, 16 giugno 2017

 

Le Rsu del Gruppo RCS  sede di Milano

 

 

 

 

 

COMUNICATO SINDACALE

  

Lunedì 13 febbraio  le Rsu del gruppo Rcs e le Organizzazioni sindacali territoriali hanno  incontrato l’Azienda per un primo confronto sui temi evidenziati nella riunione del 24 gennaio scorso: necessità di avviare immediatamente un percorso atto a traguardare alla fine del mese di luglio 2017  il termine dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, anche alla luce delle modifiche legislative avvenute negli ultimi tempi; accelerazione della messa in pratica delle azioni di insourcing e mobilità interna previste dall'accordo di luglio 2015 interrompendo o diminuendo da subito la solidarietà in funzione delle stesse.

 Nel corso dell’incontro l’Azienda ha presentato i risultati economici delle internalizzazioni già avvenute e la previsione di risparmio su quelle in corso o ancora da realizzare chiedendo di aggiornare il confronto sulle richieste sindacali alla fine del mese di marzo quando sarà in grado di valutarne le compatibilità economiche anche alla luce dei dati definitivi del bilancio 2016 e dell’elaborazione del Piano industriale.

Contenuti e temi dell’incontro così come quelli dei colloqui in corso sul sistema di welfare aziendale verranno affrontati nel corso di specifiche assemblee nei vari siti produttivi.

In considerazione del fatto che si completerà nei prossimi giorni, per i settori non ancora analizzati,  il confronto con l’Azienda, già avviato e concluso per alcune Aree, su organizzazione del lavoro,  insourcing, qualità del servizio e livelli di solidarietà e in virtù  della necessità di dare una puntuale informazione sull’andamento delle trattative di rinnovo del Contratto nazionale dei Poligrafici, per il quale sono previste due giornate di incontro a Roma nei giorni 1 e 2 marzo, le assemblee generali per i lavoratori di Rcs Quotidiani saranno convocate successivamente a tali date.

 

Milano, 20 febbraio 2017

 

 

Le Rsu del Gruppo RCS  sede di Milano

 

COMUNICATO SINDACALE

  

Nella giornata odierna le Rsu del gruppo Rcs e le Organizzazioni sindacali territoriali hanno  incontrato l’Azienda per valutare l’andamento del piano di crisi e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

I rappresentanti dei lavoratori hanno segnalato la necessità di avviare immediatamente un percorso atto a traguardare alla fine del mese di luglio 2017 (scadenza naturale del biennio del contratto di solidarietà) il termine dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, anche alla luce delle modifiche legislative avvenute negli ultimi tempi che hanno determinato una riduzione dell’applicabilità del contratto di solidarietà da quattro a tre anni e un netto decremento dell’integrazione salariale.

Non è accettabile adagiarsi su livelli di riduzione delle ore di lavoro che in alcuni casi determinano problemi organizzativi gravosi e in altri un pericoloso e acritico ricorso all’utilizzo di organici inadeguati.

Rsu e OO SS hanno sostenuto che attraverso l’utilizzo degli strumenti previsti dall’accordo quadro del 14 luglio 2015 (insourcing e mobilità interna) e, se necessario, di ulteriori strumenti volontari non traumatici si può e si deve arrivare all’azzeramento della solidarietà entro la scadenza naturale.  Questo percorso deve essere contemporaneo all’avvio immediato di una progressiva diminuzione dell’applicazione dei livelli solidarietà.  In tal senso abbiamo chiesto all’Azienda di dare da subito un segnale tangibile iniziando dalle situazioni note e più critiche.

 

Perché tutto questo possa avvenire è necessaria la presenza di un piano industriale che riesca finalmente a far ripartire il Gruppo RCS anche alla luce dei pesanti sacrifici salariali sopportati dai lavoratori e nell’integrazione con le altre Società della nuova proprietà.

 

È stato fissato per il 13 febbraio un nuovo incontro nel quale l’Azienda risponderà alle richieste del Sindacato. Entro tale data sono previsti ulteriori incontri nei quali tratteremo, al fine di migliorarne l’efficienza,  le questioni legate al welfare aziendale.

 

Milano, 24 gennaio 2017

 

 

Le Rsu del Gruppo RCS  sede di Milano

Le organizzazioni sindacali territoriali

Slc Cgil F. Aufieri  FisTel Cisl S. Belleni Uilcom Uil T. Argentiero

 

 

 

I

Comunicato sindacale

Il 24 marzo abbiamo indetto uno sciopero nazionale del settore dei poligrafici, le lavoratrici ed i lavoratori che con la loro professionalità consentono la produzione dei «Quotidiani» in Italia. Il giorno 25 non troverete il vostro giornale, per questo ci scusiamo per il disagio che vi arrechiamo, soprattutto in una fase di eventi internazionali gravi. Le ragioni dello sciopero a cui siamo costretti sono la difesa del nostro Contratto Nazionale di Lavoro e la difesa degli Editori e degli Stampatori che rispettano le norme e le regole contrattuali. Scioperiamo per sostenere la trasformazione e l’innovazione del Contratto Nazionale di Lavoro rispetto ai cambiamenti che le diverse piattaforme digitali (Internet, mobile, tablet, ecc.) hanno portato alla comunicazione e alla informazione. Scioperiamo contro l’atteggiamento di editori come il Gruppo Caltagirone che in barba a tutte le regole del Settore pensano di fare concorrenza sleale utilizzando un diverso contratto nazionale di lavoro. Scioperiamo contro chi utilizza i licenziamenti per raggiungere scopi legati al profitto destrutturando le regole; contro chi precostituisce società ad hoc per il trasferimento forzoso del personale. Scioperiamo contro chi ricopre ruoli di assoluta responsabilità nella Associazione Datoriale del Settore che dovrebbe difendere il Contatto Nazionale di Lavoro poiché ne autorizza la stipula, ma contrariamente a ciò nelle proprie aziende preferisce destrutturare le regole limitando tutele e diritti. Scioperiamo per sostenere le ragioni del dialogo e del confronto alle quali mai siamo venuti meno, scioperiamo contro chi utilizza l’arroganza e l’autoritarismo sottraendosi a qualunque confronto di merito.


 


 

 

Comunicato sindacale

Sono passati oltre 40 anni da quando Gianni Agnelli e la Fiat fecero il primo tentativo di entrare nella proprietà del Corriere della Sera , poi parte del gruppo Rcs. Era il 1973 e l’Avvocato divenne, per un anno, proprietario di un terzo dell’Editoriale del Corriere della Sera . Di fronte alle difficoltà di gestione e all’impossibilità di esercitare un controllo a tutto tondo sul più importante quotidiano italiano, Fiat decise di lasciare, aprendo la strada all’acquisizione della testata da parte della famiglia Rizzoli. L’occasione si ripresentò alla fine del 1984, quando, al termine dell’amministrazione controllata del gruppo Rcs, risanato grazie allo straordinario impegno messo in campo allora da poligrafici, grafici e giornalisti, Fiat acquisì, tramite Gemina, il controllo di una società valutata al momento dell’acquisto 90 miliardi di lire. Davvero fu un salvataggio, come lascia intendere la nota con la quale Fca si sfila da Rcs e si allea con il maggior concorrente italiano del Gruppo? Rcs alla fine del 1985 presentava un utile ante imposte di 52 miliardi e il suo valore nel 1987 veniva stimato pari a 893 miliardi: più che «salvataggio» fu un vero affare. E non è finita lì. Nel corso degli anni Novanta esplode il caso Fabbri: la casa editrice controllata dalla Ifi, sempre della famiglia Agnelli, viene acquisita da Rcs portando in dote crediti inesigibili che si scaricano sul Gruppo, provocando una nuova crisi e un pesante piano di ristrutturazione. Sono di quegli anni anche scelte industriali sbagliate come le fallimentari avventure in campo cinematografico (Carolco) e audiovisivo (Rcs Video). Nulla però se paragonate all’incredibile investimento del 2007 nell’acquisto della spagnola Recoletos a una cifra fuori mercato grazie al finanziamento concesso, con fin troppa facilità, dalle banche, alcune appartenenti alla compagine azionaria di Rcs. Da allora, come ricordano i comunicati di ieri dei CdR di Corriere e Gazzetta , dei quali condividiamo i contenuti, si sono succedute scelte discutibili tanto dal punto di vista dello sviluppo, quanto da quello delle dismissioni, sulle quali le Rappresentanze sindacali grafiche, poligrafiche e giornalistiche hanno sempre espresso, con buon fondamento, parere negativo: dal patrimonio immobiliare, alle testate periodiche, all’intero comparto Libri.In un momento cruciale per il destino di Rcs, svaniti i bilanci positivi e i facili introiti pubblicitari, Fca decide di abbandonare, lasciando in eredità una pesante situazione finanziaria e l’ennesimo piano di ristrutturazione in corso. Si chiude un ciclo, ne inizia sicuramente un altro, dove il nuovo ad Cioli e gli azionisti devono valorizzare il patrimonio di professionalità e conoscenze presente in azienda e gli asset principali del gruppo, ridando fiducia ai lavoratori di Rcs che in questi anni hanno affrontato la crisi siglando, attraverso le loro Rappresentanze, accordi dolorosi fatti di riorganizzazioni, tagli, riduzioni d’orario di lavoro e delle retribuzioni, ma che ciononostante continuano a garantire l’uscita di prodotti di qualità. Auspichiamo che all’uscita di un socio importante ma (ahinoi) assolutamente poco motivato quale Fca faccia seguito l’ingresso di nuovi azionisti capaci e coraggiosi, all’altezza dei sacrifici e del senso di attaccamento e di abnegazione dei lavoratori di Rcs, che sentano il dovere morale di credere nel futuro e seguire con convinzione la strada indicata dal nostro nuovo amministratore delegato.

 

 

 

 

COMUNICATO SINDACALE

 

I Comitati degli iscritti Cgil di Rcs MediaGroup esprimono solidarietà e vicinanza ai giornalisti di Gazzetta dello Sport che il 23 dicembre hanno deciso un secondo giorno di sciopero, dopo aver avuto conferma dal nuovo amministratore delegato Laura Cioli della chiusura del canale 59 di Gazzetta Tv a soli dieci mesi dalla partenza.

Il triennio appena trascorso sotto la guida dell’ad Pietro Scott Jovane è stato contrassegnato da numerose e non sempre condivise dismissioni (molte testate periodiche, Rcs Libri, le emittenti radio, la sede storica di via Solferino) che hanno ristretto il perimetro di attività del gruppo. Questo processo è stato accompagnato da una sensibile riduzione del costo del lavoro, raggiunta grazie al senso di responsabilità delle Rappresentanze sindacali di grafici, poligrafici e giornalisti che hanno sottoscritto dolorosi accordi (contratti di solidarietà, uscite anticipate etc.) mirati a rendere compatibili i costi con un mercato editoriale (tradizionale e digitale) in costante evoluzione.

A fronte di tutti questi interventi ci pare che sinora il management non sia sempre stato in grado di identificare con chiarezza un progetto editoriale complessivo sul quale fondare coerentemente, tutte le azioni e indirizzare gli investimenti. E la chiusura del canale digitale di Gazzetta Tv appare una conferma di come tutto ciò che viene proposto al mercato abbia alle spalle una linea di investimento sul breve periodo. E’ bene invece che il nuovo management comprenda che, per ritornare a generare profitto, servono tempo e lungimiranza!

Pur non essendo a conoscenza delle specifiche motivazioni che hanno condotto alla chiusura della rete, auspichiamo tuttavia che, in un momento difficile come questo, le informazioni sullo stato del Gruppo vengano comunicate per tempo alle rappresentanze sindacali, affinché sia possibile addivenire insieme a soluzioni condivise.

Il nuovo ad Cioli, con estrema rapidità, ha presentato alla comunità finanziaria le linee guida del nuovo piano industriale, confermando sostanzialmente la volontà di focalizzare le attività future attorno al mondo dei quotidiani (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), dell’organizzazione di eventi sportivi, della verticalizzazione dei contenuti degli “sistemi periodici” e della centralità, anche in ottica espansiva, dei centri stampa, continuando a perseguire l’obiettivo del risanamento finanziario, fondamentale per una società schiacciata dal debito contratto a seguito degli incauti investimenti effettuati sul mercato spagnolo a metà del decennio scorso.

Ci auguriamo che il nuovo ad, marcando una differenza con il triennio precedente, all’interno dell’inevitabile linea di rigore finanziario che auspichiamo praticata a tutti i livelli, sappia promuovere dei piani editoriali in grado di valorizzare appieno le testate del gruppo, orientando gli investimenti sui prodotti e valorizzando le professionalità presenti in azienda, anche attraverso una costante attività di formazione e aggiornamento che non sia soltanto legata all’emergenza, ma si fondi su di un progetto condiviso di lungo periodo.

Il presente comunicato, originariamente nato per la pubblicazione sulle nostre testate, viene sottoscritto dal Comitato degli iscritti Cgil anziché come Rsu, per scelta della delegazione Rsu Cgil che, non avendo riscontrato l’adesione dei delegati eletti nelle liste della Cisl, ha deciso di sottoscrivere attraverso i propri organismi di rappresentanza aziendale benché i regolamenti interconfederali consentano di procedere diversamente.

 

I Comitati degli iscritti Cgil  di Rcs MediaGroup

Segreteria SLC Milano

 

 

 

 

COMUNICATO SINDACALE

 

Milano 7 luglio 2015

  

Nell'incontro odierno, seguito alla sospensione dell'incontro del 1° luglio, la delegazione sindacale (composta dalle RSU del gruppo e dalle segreterie territoriali) ha ribadito la propria disponibilità ad avviare un confronto immediato, al fine di raggiungere nel minor tempo possibile significativi risultati economici, confronto focalizzato su:

·        eliminazione delle consulenze e degli sprechi,

·        smaltimento delle ferie arretrate,

·        azzeramento degli straordinari,

·        internalizzazione di attività date in outsourcing,

 

rinviando il successivo confronto, volto a valutare gli esiti di tale interventi e l’eventuale necessità di manovre aggiuntive, quando sarà presentato il piano industriale definito e in presenza di un  perimetro chiaro.

 

 

In un’ottica di disponibilità, il sindacato ha voluto affrontare una discussione sulle aspettative aziendali.

Purtroppo, dopo diverse ore di confronto, non si sono registrati elementi utili o significativi per proseguire nella vertenza.

 

A fronte di ciò non è stato possibile addivenire ad alcun accordo.

 

Pertanto saranno convocate a breve le assemblee dei lavoratori, per cui seguirà apposito avviso. 

  

Slc - Cgil e Uilcom - Uil Milano

 

 

 

 

 

 

 

COMUNICATO

In data odierna si è svolto il Coordinamento Nazionale del Gruppo RCS a cui hanno partecipato i massimi vertici aziendali tra cui l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane.

Nel corso dell'incontro l'Azienda ha dichiarato che il Gruppo vive oggi una fase di difficoltà determinata dalla grave crisi che investe tutto il settore editoriale e che ha comportato, nell'ultimo anno, una diminuzione dei fatturati complessivi del 2,4%. Tale diminuzione deriva sia dal calo della raccolta pubblicitaria (calo in atto sia sul mercato tradizionale che su quello online), che delle vendite (sotto questo profilo la decisione di RCS di aumentare il prezzo dei quotidiani ha permesso solo parzialmente di contenere le perdite). Per quanto riguarda il mercato dei periodici si assiste ad un calo complessivo costante e che nell'ultimo anno si è attestato intorno al 4%.

Gli investimenti effettuati hanno permesso ad RCS di aumentare i ricavi digitali dall'8 al 15%, ma i ricavi tradizionali, seppur in calo, continuano ad essere di gran lunga preponderanti. La situazione è resa ancora più complicata dall'assenza di un quadro normativo che tuteli gli editori, rendendoli molto vulnerabili alla concorrenza dei grandi colossi che operano tramite internet.

Ad oggi RCS non è in grado di produrre un risultato netto positivo e di generare flussi di cassa sufficienti per ridurre l'elevato debito (che si attesta ad oltre mezzo miliardo di euro) che ha un costo alto in termini di interessi bancari. Tutto questo malgrado il piano industriale 2013/2015 determini efficienze, derivanti anche dal taglio del costo del lavoro, pari a 13 milioni di euro nel primo trimestre 2015 e pari complessivamente, dall'avvio del piano ad oggi, a 177 milioni di euro.

Per quanto riguarda RCS Libri è ancora in atto la "due diligence" con Arnoldo Mondadori editore, in merito alla proposta di acquisto e la data di conclusione della stessa è fissata per il 29 Giugno 2015. Contemporaneamente il Consiglio di Amministrazione, eletto da qualche settimana, sta lavorando per costruire un nuovo piano industriale in grado di rilanciare il Gruppo. SLC-CGIL Piazza Sallustio 24 – 00187 Roma Tel. 06 4204 8212 Fax 064824325 Sito internet http://www.slc-cgil.it e-mail: segreteria.nazionale@slc.cgil.it

In questo contesto l'amministratore delegato ha illustrato le linee generali che guideranno RCS e che saranno alla base del costituendo piano industriale: la scelta di concentrarsi sul business derivante dalle aree sport e news e di puntare sul consolidamento del primato di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, investendo sugli eventi (principalmente sportivi) ad essi correlati. Gli altri business del Gruppo a "marginalità più bassa" non sono considerati "core" e per questo sono considerati alienabili (vedi RCS Libri).

A tutto questo, secondo la visione aziendale, deve essere accompagnato un netto ed ulteriore (rispetto a quello già attuato nel biennio precedente) taglio del costo del lavoro, consistente in un esubero totale pari a 460 unità, di cui 210 tra giornalisti e dirigenti e 260 tra grafici e poligrafici (100 poligrafici e 160 grafici). Tale esubero di personale, che dovrebbe determinare un risparmio di circa 30 milioni di euro all’anno nel prossimo quadriennio, potrebbe essere gestito, secondo l'azienda, attraverso l'utilizzo dello strumento del contratto di solidarietà, da contrattare con il sindacato nelle diverse realtà aziendali, con una percentuale media di sospensione dal lavoro del 25%.

Riteniamo inaccettabile la richiesta aziendale di procedere ad una trattativa per il taglio del costo del lavoro in assenza di un piano industriale e di certezze in merito a questioni determinanti quali l'aumento di capitale o la vendita di RCS Libri.

Siamo consapevoli che sia ancora possibile ridurre il costo del lavoro nel Gruppo intervenendo sugli sprechi, sulla trasformazione dello straordinario in occupazione, sulla internalizzazione di attività oggi svolte da soggetti terzi e sull'ottimizzazione dei processi produttivi.

Non siamo quindi disponibili ad aprire alcun confronto su ammortizzatori sociali, ma riteniamo invece necessario, alla luce delle questioni ancora aperte, un ulteriore confronto con RCS non appena sarà definito il nuovo Piano industriale.

Roma, 9 Giugno 2015

La segreteria nazionale SLC-CGIL

 

 

 

 

 

Comunicato sindacale 26 marzo 2014

 

I comitati di redazione di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, con le Rappresentanze sindacali unitarie di Rcs prendono atto della dichiarazione dell’Editore sulla sospensione del piano di bonus da assegnare all’amministratore delegato Pietro Scott Jovane e al top management. Ecco il passaggio chiave della nota dell’Editore, giunta ieri a tarda sera: «...L’amministratore delegato e la squadra di management hanno deciso di proporre al prossimo Consiglio di Amministrazione di sospendere tale sistema di incentivazione fino al pieno ripristino della profittabilità del Gruppo. I Cdr ed Rsu, pertanto, decidono di sospendere le giornate di sciopero programmate per oggi, domani e sabato 29 marzo, ma restano in attesa della delibera del Consiglio di Amministrazione chiamato domani, venerdì 28 marzo, a ratificare la proposta di sospensione del piano bonus. Pur apprezzando la presa d’atto da parte del management, le rappresentanze sindacali vigileranno sull’effettiva volontà di applicare questa decisione, ricordando che potranno in qualunque momento ricorrere ai pacchetti di sciopero affidati dalle assemblee dei lavoratori. I Cdr e le Rsu, inoltre, sottolineano di non essersi mai sottratti al confronto sul percorso di rilancio dell’azienda e quindi del conseguente ritorno alla profittabilità. I rappresentanti dei dipendenti continueranno a sostenere che questa strada si raggiunge con investimenti sui prodotti cartacei e digitali, accompagnati da seri progetti editoriali. Non certo con il taglio indiscriminato dei posti di lavoro e con i sacrifici imposti ai dipendenti.

 

Il Comitato di redazione del Corriere della Sera

Il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport

Le Rsu del gruppo Rcs

 

 

 

 

 

 

Comunicato sindacale 25 marzo 2014

 

 

Rendiamo noto ai lavoratori che, in data odierna, abbiamo inviato all’amministratore delegato, al presidente ed al consiglio di amministrazione la seguente lettera :

A.c.a.

Dott. P. S. Jovane – Amministratore delegato gruppo RCS

Dott. A. Provasoli – Presidente gruppo RCS

Sigg.ri consiglieri CDA RCS Mediagroup

E’ di ieri la notizia che il prossimo consiglio di amministrazione ha messo all’ordine del giorno l’attribuzione di bonus all’amministratore delegato e ad altri 20 dirigenti come premio per i risparmi di 92 milioni di euro realizzati finora nell’ambito del piano di crisi.

Riteniamo che questo punto dell’ordine del giorno sia da cancellare, o per lo meno da liquidare con la consapevolezza  che un piano industriale come questo, per quanto innovativo o rivoluzionario, è finora totalmente basato sui risparmi ottenuti alla voce costo del personale.

Nel siglare l’accordo di gestione dello stato di crisi, in maniera conscia della situazione in cui versa l’azienda, abbiamo accettato di stabilire che, nell’arco di piano, non sarebbero stati stabiliti premi di risultato per i dipendenti.

Inoltre abbiamo rinunciato a parti consistenti di salario e di normativa, in un’ ottica di contenimento dei costi che abbiamo ritenuto funzionale alla riuscita del piano stesso.

Troviamo quindi offensivo ed eticamente inaccettabile nei confronti dei lavoratori del gruppo che si pensi di premiare qualcuno, indipendentemente dalla posizione che occupa, per aver fatto, nella situazione data, SOLO IL SUO DOVERE.

Soltanto il 13 di Marzo scorso, in una lettera inviata a tutti i dipendenti, l’Amministratore Delegato ringraziava  per l’impegno e la passione dimostrata. Impegno che nasce e si moltiplica proprio per la consapevolezza della situazione di difficoltà in cui il gruppo versa e dal quale sta cercando di uscire, con il contributo decisivo dei lavoratori, espresso nel lavoro quotidiano e nell’accettazione dei sacrifici richiesti. In quest’ottica il segnale dato poco più di un anno fa con l’annuncio di riduzione del 10% dello stipendio dall’amministratore delegato, risulta ancor più incomprensibile.

Il senso di responsabilità che viene sempre richiesto alla parte sindacale, non può esimere l’azienda da scelte che siano conseguenti. Dove ciò non si dovesse verificare, le RSU metteranno in campo tutte le iniziative di lotta e denuncia necessarie.

 

 

Milano, 25 Marzo 2014                                                                              

 RSU RCS Quotidiani, Mediagroup, Libri

 

 

 

 

 

Comunicato sindacale 13 novembre 2013

 

 

Cari lettori, oggi si riunirà il Consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup che potrebbe ratificare il contratto di cessione della sede storica di via Solferino-San Marco al fondo americano Blackstone. Un’operazione di svendita che rappresenta un colpo alla solidità patrimoniale di Rcs Mediagroup. I Comitati di redazione del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport , insieme con i poligrafici rappresentati dalla Rsu, organizzano per oggi, mercoledì 13 novembre alle ore 14.30, un presidio di protesta con i dipendenti davanti alla sede di via Solferino 28, a Milano.Chiediamo agli azionisti di Rcs Mediagroup (Fiat, Mediobanca, Banca IntesaSanpaolo, Pesenti, Pirelli, Della Valle, Famiglia Rotelli, Cairo, Unipol) e al Consiglio di amministrazione di bloccare la svendita di un patrimonio da custodire con cura e da tramandare alle nuove generazioni. Non da consegnare alla finanza speculativa. Lunedì 11 novembre il Comitato di redazione del Corriere della Sera ha lanciato una petizione per fermare l’operazione. In soli due giorni sono state raccolte oltre 8 mila firme. Il risultato dimostra quanto sia condivisa l’idea che via Solferino sia un pezzo prezioso dell’identità storico-culturale di Milano e del Paese. Invitiamo i lettori ad aderire alla petizione collegandosi alla piattaforma online Change.org, a questo link: http://www.change.org/ViaSolferino28

Il Comitato di redazione del Corriere della Sera Il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport Rsu Quotidiani Rcs Mediagroup

 

 

 

Comunicato sindacale  05 agosto 2013

 

 

Martedì scorso, 30 luglio, il Cdr del Corriere, il Cdr della Gazzetta e la Rsu quotidiani hanno pubblicato un comunicato che criticava duramente la decisione di aumentare il prezzo dei due giornali e chiedeva all'amministratore delegato di Rcs Media Group, Pietro Scott Jovane, di ripensare tale decisione. Questa mattina l'aumento è puntualmente scattato, mentre ancora attendiamo una risposta dall'amministratore delegato. Ribadiamo che l'aumento del prezzo è secondo noi una decisione sbagliata in questo momento di grave crisi dei ricavi editoriali e della pubblicità, una decisione che avrà l'effetto di allontanare altri lettori e che non affronta nessun problema strutturale. I lavoratori di Rcs Media Group, che hanno accettato ingenti tagli e sacrifici, chiedono all'azienda di rispettare le normali relazioni sindacali e di prendere in considerazione le loro valutazioni. Chiedono all'azienda di fare finalmente la sua parte con idee nuove e piani di sviluppo. È appena uscita la notizia che il New York Times ha di nuovo il segno positivo sulla voce ricavi grazie all'incremento degli abbonamenti online e a una serie di altre iniziative. Dunque, rispondere alla crisi è possibile. Certo, non restando fermi o ritoccando ogni pochi mesi il prezzo di vendita, con tanto di appello alla «comprensione» dei lettori.

 Cdr del Corriere della Sera Cdr della Gazzetta dello Sport Rsu Quotidiani

 

 

 

 

Comunicato sindacale   30 luglio 2013

 

 

I Comitati di redazione di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport e la rappresentanza sindacale unitaria dei poligrafici richiamano l’attenzione delle lettrici e dei lettori sull’annunciato aumento del prezzo dei due quotidiani, che da lunedì 5 agosto passerà da 1,20 a 1,30 euro in edicola (1,80 con i supplementi). Riteniamo che questa operazione costituisca un gravissimo errore sia sul piano del rapporto con il pubblico di Corriere e Gazzetta, sia sul piano degli equilibri economico-finanziari dell’azienda. Operazione, per altro, che non è stata minimamente discussa con le rappresentanze sindacali, nonostante la costante disponibilità al dialogo. Nell’ultimo anno i Cdr e la Rsu di Corriere e Gazzetta hanno dimostrato la capacità di assumersi la propria quota di responsabilità e di sacrifici per fronteggiare la crisi finanziaria del gruppo e le sfide poste dall’innovazione tecnologica. Sono stati firmati accordi che prevedono riduzioni degli organici e consistenti risparmi. Lo stesso discorso—in termini più drammatici—vale per tutti i colleghi delle testate periodiche edite da RcsMediagroup. I lavoratori del gruppo hanno fatto la loro parte. Ci saremmo, dunque, aspettati un cambio di passo anche da parte del management. Il varo di nuove iniziative su carta e sulle piattaforme digitali. L’accelerazione dei progetti di rilancio contenuti nel piano industriale, che, invece, sembrano ancora fermi nei cassetti e non si capisce per quale motivo. Invece il gruppo dirigente, guidato dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, ha deciso di battere vecchie strade. In questa fase tutti i giornali stanno soffrendo in edicola, a causa (ma non solo) della progressiva migrazione di lettori dalla carta al digitale. Anche Corriere e Gazzetta sono in questa condizione. Dunque è difficile immaginare qualcosa di più sbagliato che aumentare il prezzo di vendita. L’esperienza recente dimostra che gli ultimi incrementi di prezzo hanno allontanato quote significative di lettori, senza contribuire a dare ossigeno ai conti. L’aumento dei prezzi è una misura di emergenza, ma con effetti illusori e soprattutto, transitori, sui bilanci. I Cdr e la Rsu invitano l’azienda a un ripensamento. Le rappresentanze sindacali restano pronte a ogni confronto sulle iniziative di sviluppo reale necessarie per programmare il rilancio di Corriere e Gazzetta.

 Il Comitato di redazione del Corriere della Sera Il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport Rsu quotidiani

 

 

 

 

Comunicato sindacale  27 maggio 2013

 

 

Per il futuro di Rcs si apre una settimana decisiva: oggi il patto di sindacato, giovedì l'assemblea dei soci che dovrà decidere se ricapitalizzare la società o lasciare Rcs in mano al curatore fallimentare. Molti sono i fattori che hanno condotto la nostra società in questa situazione: la caduta della raccolta pubblicitaria in seguito alla crisi economica e finanziaria; la perdurante bassa propensione alla lettura degli italiani; il prepotente sviluppo in Internet di nuovi canali informativi più congeniali a gusti e abitudini dei lettori di nuova generazione; gli errori del management avallati dagli azionisti. Mentre nei primi tre casi poco è imputabile a cause endogene, nel comportamento di management e azionisti non si possono non rilevare macroscopici errori: dall'errata valutazione degli andamenti di un mercato editoriale che si modificava aggredito dalla crisi, alla lentezza nell'intervenire su settori di business che da anni presentavano difficoltà a mantenere i conti in attivo, a causa anche della complessità di una parte dell'azionariato che cercava di assicurarsi quote di potere e rappresentanza all'interno del Gruppo. Ma l'errore principale del gruppo dirigente, all'origine degli attuali problemi patrimoniali di Rcs è stato certamente l'acquisto del gruppo spagnolo Recoletos realizzato nel 2007 a un prezzo fuori mercato indebitandosi fino al collo. Un investimento dai contorni ambigui e misteriosi che ha visto coinvolti a vario titolo tutti gli attori che in questa settimana dovranno decidere se dare continuità alla società o se consegnarla alla giustizia amministrativa, anch'essa colpevole di non aver vigilato all'epoca su una società quotata in borsa che vedeva operare come venditore e compratore un teatrino di personaggi che si intrecciavano a filo doppio. I lavoratori di Rcs Mediagroup, giornalisti e poligrafici, sono consapevoli della delicatezza della situazione e hanno sin qui dato prova di responsabilità siglando accordi, spesso anche dolorosi, che hanno creato e creano i necessari presupposti per il rilancio di un Gruppo editoriale che da oltre un secolo, attraverso le sue testate quotidiane e periodiche e la produzione libraria, ha raccontato la storia del nostro Paese, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo della democrazia e alla crescita culturale dei cittadini italiani. Siamo certi che anche i principali azionisti del Gruppo, protagonisti anch'essi della storia civile ed economica di questo Paese e che nelle numerose interviste rilasciate ai Media non mancano di affermare il loro ruolo al servizio della Nazione, sono consapevoli del valore non solo economico di Rcs per la società italiana e che sapranno tenerne conto nel momento delle decisioni evitando il rischio della procedura concorsuale. Tenendo altresì conto di tutti gli errori e le omissioni che sono stati compiuti ai danni di questo Gruppo e di chi con dedizione vi lavora ogni giorno. Una parola anche per i nostri grandi creditori e in buona parte azionisti del presente e del passato, le banche. Proprio loro non lesinarono il credito a basso prezzo quando si trattò di acquisire Recoletos, aprirono il portafoglio per un miliardo di euro senza battere ciglio, anzi strizzando l'occhiolino — un atteggiamento ben diverso da quello riservato di solito ai comuni mortali che vengono vessati da mille richieste e difficoltà quando chiedono un mutuo in banca. Oggi le banche fanno la voce grossa per rinegoziare il debito, chiedendo tassi d'interesse stratosferici e imponendo tappe di rientro forzato del debito. Da qui ipotesi di cessioni, riduzioni dei costi, cassa integrazione: idee sciagurate che vedono coinvolti 800 lavoratori che nulla hanno avuto a che fare con gli errori di gestione suddetti, ma anzi in tanti casi si sono opposti — non ascoltati — a tali decisioni. Per questa settimana noi ci aspettiamo da tutti voi la serietà che è dovuta da chi deve essere il motore della ripartenza economica e rivendica di essere al servizio della crescita sociale, civile e culturale del Paese.

  Rsu Rcs Mediagroup (Quotidiani)

 

 

 

 

Comunicato sindacale   08 aprile 2013

 

 

Il mese di aprile 2013 per la nostra azienda è diventato un crocevia senza semaforo in cui c'è il rischio che forze contrapposte — parti sociali, management, azionisti, banche — cozzino tra loro decretando il drammatico ripetersi di una procedura di amministrazione controllata o concordato preventivo, entrambe anticamera del possibile fallimento. Tutte le parti in causa devono agire con la massima responsabilità:— gli azionisti ricordandosi che al di là della crisi del settore hanno avallato scelte non sempre trasparenti che hanno squilibrato fortemente la parte finanziaria della società;— le banche che hanno finanziato l'acquisizione di Recoletos senza fare i dovuti accertamenti sulla bontà dell'investimento e che oggi fanno la voce grossa per rifinanziare il debito facendo balenare tra l'altro la vendita dell'immobile di Via Solferino-San Marco, dimenticando che quella è la casa di tutti noi che ci lavoriamo e che da lì non ci manderanno via neanche con i carri armati;- il management a cui chiediamo di evitare di utilizzare la «tempesta perfetta» per saldare i conti della storia sindacale di questo gruppo e di ragionare non solo sui tagli per rincorrere la crisi e gli errori dei loro predecessori, impegnandosi a superare il gravissimo ritardo rispetto a quale modello di informazione possa oggi incontrare il gradimento dei nostri lettori, sia attraverso i nuovi mezzi multimediali sia con la carta stampata, che al termine del piano triennale varrà ancora il 75% dei ricavi. Nel mese di dicembre 2012 i poligrafici della Quotidiani hanno firmato un accordo di riorganizzazione che prevede 58 possibili prepensionamenti entro luglio 2014, inoltre in questi giorni stanno rinegoziando la rimodulazione dell'uso del lavoro straordinario che potrà portare benefici fino a 4 milioni di euro attraverso nuove procedure organizzative che si svilupperanno anch'esse entro il luglio 2014. Nel mese di marzo 2013 i giornalisti della Gazzetta dello Sport hanno firmato un accordo di riorganizzazione che prevede il possibile prepensionamento degli aventi i requisiti di anzianità nell'arco di piano, inoltre hanno concordato una serie di interventi organizzativi e economici che porterà ulteriori benefici in taglio dei costi fino a 4 milioni di euro annui. Con la redazione del Corriere della Sera è in questo momento in corso una trattativa che vede lontanissime le controparti. Le richieste aziendali partono da un numero esorbitante di tagli (110), richieste che dimostrano la scarsa conoscenza di come si fa un giornale prendendo a riferimento il Corriere attuale, e che prevedono tra le altre cose l'azzeramento degli accordi di secondo livello e la rimessa in discussione dell'accordo firmato il 6 dicembre 2012. Comprendiamo e capiamo la complessità e difficoltà della trattativa, ma non può sfuggire a nessuno che l'esito della stessa determinerà quale strada prenderanno azionisti e banche creditrici. Chiediamo pertanto alla redazione, al cdr e al management di fare una profonda riflessione su questo punto: un eventuale mancato accordo trascinerebbe tutti gli altri lavoratori di questa azienda su una strada pericolosissima dagli orizzonti bui che metterebbe a rischio il futuro di tutti. Crediamo che con buona volontà, impegno e l'abbandono di posizioni intransigenti, si possa trovare il giusto equilibrio tra le parti. Vogliamo ricordare che nell'ambito di un accordo triennale l'utilizzo del tempo in uno schema di scambi offre opportunità di trovare mediazioni possibili, e soprattutto che un accordo equo parte dal presupposto che entrambe le parti arrivino alla firma insoddisfatte.

  

 RSU RCS Divisione Quotidiani, Milano

 

 

 

 

Comunicato sindacale   20 dicembre 2012

 

 

Il Consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup ha approvato ieri il Piano per lo sviluppo 2013-2015 con gli obiettivi per il triennio. Un documento molto generico che, oltre ad annunciare un'accelerazione sul digitale, si concentra solo su alcuni punti: la «stabilizzazione dei ricavi a 1600 milioni di euro nel 2015»; «una marginalità in aumento (dal 4% al 10%) in tre anni»; e un obiettivo di redditività di 160 milioni di euro, di cui «100 provenienti da risparmi su prodotti e processi».La riduzione dei costi è una scorciatoia troppo semplice e già vista per aumentare la redditività. In passato non ha pagato e comporta conseguenze pericolose per la qualità dei prodotti. E suonerebbe addirittura beffardo se dovesse colpire i lavoratori, dopo gli sprechi finanziari degli ultimi anni.Il piano prevede inoltre investimenti pari a 300 milioni di euro, soprattutto sulle attività digitali (internet, tablet, smartphone, video). E sottolinea, nel frattempo, la necessità «dell'apporto di significative nuove risorse a titolo di capitale». Ma il Cda e gli azionisti non sono stati fin qui capaci di produrre un aumento di capitale quanto mai necessario, rinviando una decisione ai primi mesi del 2013. Il rilancio e la ripresa del Gruppo invece ne richiedono uno adeguato, dopo anni di dividendi incassati dagli azionisti stessi, e iniziative editoriali al passo dei tempi. Valorizzando tutti i prodotti e le professionalità che hanno portato questa azienda ad essere il primo gruppo editoriale del Paese e la Gazzetta dello Sport il giornale con più lettori in Italia.In ogni caso è riconfermata la disponibilità di Cdr e Rsu al confronto con direzione e azienda sulle sfide che ci attendono per favorire il rilancio e riconfermare la leadership dei nostri prodotti.

 

Il Comitato di redazione Gazzetta dello Sport  La Rsu Rcs Quotidiani

  

 

 

 

Comunicato sindacale  05 febbraio 2012

 

Caro lettore,se hai trovato «nebuloso» il nostro comunicato pubblicato sulle pagine di sabato del nostro giornale, ti invitiamo a scriverci. Per quanto ci riguarda crediamo di aver espresso in modo chiaro le nostre posizioni e la nostra ferma volontà di salvaguardare posti di lavoro e integrità organizzativa e culturale. Avvolta dalla nebbia - nebulosa appunto - crediamo sia stata la strategia di management e azionisti, che hanno dilapidato il patrimonio economico di questo gruppo mettendo a rischio il futuro di poligrafici e giornalisti.Utilizzeremo tutti gli strumenti che uno stato di agitazione permette, tutelato dall' articolo 40 della nostra amata Costituzione.

  

Rsu Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport

 

 

  

 

Comunicato sindacale  04 febbraio 2012

 

Caro lettore, da domani e nei prossimi giorni potresti non trovare in edicola la tua copia del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport . È la conseguenza dello stato di agitazione dichiarato, una settimana fa, da Poligrafici e giornalisti a difesa dell' integrità delle nostre testate. La nostra convinzione, suffragata in questi giorni anche da altri giornali, è che la voragine finanziaria aperta dal clamoroso passo falso dell' acquisto nel 2007 di Recoletos (Gruppo editoriale spagnolo) abbia portato velocemente a uno stato di crisi economica di tutta Rcs. Questo stato di sofferenza finanziaria viene affrontato dal management, sostenuto dagli azionisti, comunicandoci il proposito di vendere (o svendere?) il patrimonio immobiliare di via Solferino e la società francese, che edita libri, Flammarion. Il tutto dopo aver comunicato la chiusura del quotidiano di free press City , mettendo in mobilità i suoi dipendenti. Riteniamo che queste operazioni non risolvano, se non nel breve periodo, le difficoltà di questo gruppo. Chiediamo perciò agli azionisti, quelli che nell' immaginario collettivo vengono definiti parte del salotto buono della finanza, di mettere mano al loro portafogli ripianando tutti i guasti di una gestione dissennata.  

RSU Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport

 

Precisazioni del direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli:

 

( f. de b. ) Alcune precisazioni al nebuloso comunicato sindacale. Il giornale verrà fatto regolarmente in tutte le sue edizioni. I poligrafici possono rallentarne la produzione (come è già accaduto), ma la direzione non consentirà, per rispetto di chi legge e di chi lavora, danni gravi alla distribuzione. La direzione comprende molte delle preoccupazioni sindacali, ma chiarisce, ancora una volta che, come già comunicato dall' Editore,  il Corriere della Sera , le sue redazioni e i servizi di cui necessita restano nella sede storica di via Solferino.

 

 

 

 

Comunicato sindacale congiunto 24 gennaio 2012

 

 

Ieri la Rcs ha comunicato alle rappresentanze sindacali giornalistiche e poligrafiche di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport decisioni che, al netto della crisi generale e di settore, sono il frutto di politiche e gestioni dissennate. E a pagarne le conseguenze sono, ancora una volta, i lavoratori e il diritto dei lettori a ricevere un' informazione di qualità. Entro febbraio sarà sospesa la pubblicazione di City e i suoi giornalisti e poligrafici saranno messi in mobilità. Oltre a esprimere tutta la solidarietà ai colleghi interessati, è stato chiesto all' Azienda di garantire loro un diritto di prelazione sulle prossime assunzioni. Rcs ha inoltre annunciato formalmente di voler «valorizzare» il patrimonio immobiliare dell' area Solferino-San Marco. Ne consegue, ha detto l' Azienda, il «trasloco» della redazione milanese della Gazzetta e di tutta la componente poligrafica negli edifici di via Rizzoli. Solo la redazione del Corriere potrebbe continuare a occupare la parte storica dell' edificio, quella che affaccia su via Solferino; mentre l' altra componente indispensabile alla realizzazione del giornale verrebbe spostata senza tenere in minimo conto il depauperamento qualitativo che ne deriverebbe. Un giornale è una squadra che deve giocare di concerto, fianco a fianco, in tempi strettissimi, per poter dare al lettore la migliore informazione possibile. Dopo il recente rientro in via Rizzoli degli uffici di Rcs MediaGroup, trasloco costato qualche milione di euro (a fronte di un attivo di bilancio consolidato di 7 milioni per il 2010), ora dunque sarebbe la volta della redazione della Gazzetta dello Sport e della totalità dei poligrafici in modo da liberare e mettere potenzialmente in vendita, al miglior offerente, tutte le aree San Marco e Balzan. Ricordiamo che, su tutto il complesso, gravano 75 milioni di euro di ammortamenti per oneri di ristrutturazione. Da detrarre da una possibile vendita. Inoltre il complesso è stato ristrutturato senza prevedere in alcun modo un possibile spezzatino immobiliare. Giornalisti e poligrafici vengono da anni di pesanti tagli costati centinaia di posti di lavoro nelle due popolazioni. Tali sacrifici sono stati il nostro investimento per creare risorse per investimenti editoriali e tecnologici anche sui nuovi media, in vista di un rilancio e un nuovo sviluppo. Oggi assistiamo invece, da parte aziendale, a un ennesimo tentativo di «fare cassa» rapidamente senza curarsi dei danni organizzativi ed economici non calcolabili nel medio periodo, e affossando forse definitivamente ogni velleità di ripresa del gruppo. I motivi di queste scelte appaiono, purtroppo, evidenti. L' investimento in Spagna nel gruppo editoriale Recoletos è stato un flop di dimensioni colossali: indebitamento con il sistema bancario di un miliardo di euro, crollo del fatturato in pochi anni e un valore contabile che oggi supera di poco la metà dell' investimento iniziale. Ora siamo davanti a un bivio: o una ricapitalizzazione da parte degli azionisti - gli stessi che nel 2007 hanno votato all' unanimità per l' investimento in Spagna - o la vendita dei gioielli di famiglia. Operazione di corto respiro, forse un maquillage per i conti nel breve periodo ma sicuramente una follia dal punto di vista organizzativo e industriale, con una pesante ricaduta sui conti a medio e lungo termine. E mentre all' esterno si auspica una modernizzazione basata su liberismo, mercato e meritocrazia, all' interno si premia chi ha realizzato politiche che hanno portato verso il baratro. Chiediamo quindi l' immediato abbandono di questo miope e dannoso progetto, dichiarando da subito lo stato di agitazione nei modi e nei tempi che il Cdr del Corriere , il Cdr della Gazzetta e la Rsu dei Quotidiani riterranno più opportuni.

 

 

Il Cdr del Corriere della Sera Il Cdr della Gazzetta dello Sport  La Rsu Quotidiani

 

 

 

 

          Comunicato della RSU di Rcs Quotidiani Milano

 

La  RSU del Corriere della Sera nella riunione del 30 settembre 2011 ha stabilito  quanto segue: 

- valutati gli impatti del prepensionamento sui componenti della RSU, si mettono in atto tutte le procedure necessarie per il rinnovo della rappresentanza entro il 20 dicembre 2011,  in anticipo rispetto alla naturale scadenza.  

- nella fase transitoria la  RSU in carica mantiene la pienezza della  responsabilità di rappresentanza e di contrattazione.

 

    RSU – Rcs Quotidiani  – Milano

                                                                           Milano, 30 settembre 2011   

 

 

 

                        Comunicato delle segreterie territoriali di Milano sulla situazione del gruppo Rcs

 

SLC CGIL - C.so di Porta Vittoria 43 - 20122  Milano - tel. 02/55.025.358

FISTel CISL - Via Tadino 23 - 20124  Milano – tel. 02/ 20525630

UILCOM UIL - Via Campanini 7 - 20124  Milano - tel. 02/6711.02601

 

 

 

Comunicato sindacale

 

Mercoledì 21 ottobre presso il Corriere della Sera si è tenuta una riunione di tutte le Rsu del Gruppo Rcs di Milano con le segreterie territoriali.

 

Durante la riunione è stato fatto il punto sui processi di ristrutturazione in corso nelle aziende del gruppo, nonché sulle difficoltà del mercato editoriale.

 

Rcs, come i suoi competitor, fatica ad affrontare una crisi di prodotto e di mercato tra le più pesanti che abbiano mai colpito l'editoria, e che non dà segnali di ripresa.

 

I partecipanti hanno espresso la loro preoccupazione rispetto alla tenuta occupazionale di Rcs tutta, anche in relazione alla ventilata cessione della Fotolito della Periodici, rilevando come in situazioni così difficili sia necessario, più che tagliare ulteriormente il costo del lavoro, mettere in campo strategie anche innovative per reggere le sfide del mercato, e valorizzare e tutelare la propria forza lavoro.

 

Le Rsu e le segreterie territoriali hanno convenuto sulla necessità di sollecitare Rcs ad avere nei confronti dei propri dipendenti un atteggiamento fortemente positivo, partendo dalla  volontà di rendere trasparente e praticabile la mobilità nel Gruppo quale strumento per ricollocare eventuali eccedenze e per far crescere, con progetti di formazione, le professionalità interne.

 

Quindi le Segreterie territoriali chiedono che, nel ridisegnare le strategie aziendali in vista del Consiglio d’amministrazione dell’11 novembre, la salvaguardia, il ruolo e le professionalità dei dipendenti di Rcs  siano al centro della riflessione aziendale e diventino poi oggetto di un confronto sindacale centrale teso appunto alla salvaguardia dei livelli occupazionali di Rcs tutta.

 

Inoltre, sin da ora le Segreterie territoriali s’impegnano, dopo l’11 novembre,  a programmare una serie di assemblee nelle aziende del Gruppo per condividere con i lavoratori le valutazioni sulle decisioni aziendali e sullo stato dell’occupazione interna a Rcs.

 

SLC CGIL                              FISTel-CISL                           UILCOM-UIL

L.Donzelli                               T.Falarti P.Gallo                               G.Buscaglia

 

 

 

 

Milano, 27 ottobre ’09

 

 

 

Comunicato sindacale 6 gennaio 2009

 

Ci siamo: è cominciato il 2009, anno che tutti gli indicatori economici prevedono durissimo, durante il quale assisteremo ad un cambiamento radicale dell' economia passando attraverso un impoverimento del tessuto sociale, in attesa di una ripresa economica che nessuno sa quando inizierà. RCS Mediagroup ha chiuso il bilancio 2008 prevedibilmente in sensibile contrazione rispetto alle previsioni, con pubblicità in calo e ricavi da rivendita in lento e inesorabile declino. In questo quadro il management ha lavorato per la riduzione dei costi operativi e degli sprechi, passando al setaccio tutte le aree geografiche in cui opera il gruppo. Non possiamo però dimenticare che sui conti della società pesano anche le recenti acquisizioni in Spagna, realizzate in un' ottica di diversificazione dei ricavi editoriali ma pagate un prezzo spropositato rispetto agli andamenti già negativi del mercato spagnolo. Un' imprudenza che ha portato il gruppo ad indebitarsi con le banche per un valore analogo al patrimonio e che fa tornare alla mente esperienze poco edificanti volute da manager del passato - nell' ambito del cinema (Carolco), della moda (Fila e Valentino) e dell' editoria (Fabbri) -, tonfi onerosi per la società e ancor di più per i lavoratori che hanno pagato queste scelte scellerate con pesanti tagli occupazionali. Mentre il futuro si prospetta denso di incertezze, il CdA di Mediagroup punta alla multimedialità come ad un faro che accompagni il declino della carta stampata verso modi nuovi di fare informazione, attirando così nuova pubblicità che vada ad affiancare quella su carta. Della multimedialità si parla a molti tavoli, in primis al tavolo del Contratto Nazionale di Lavoro dei giornalisti ai quali va la nostra solidarietà per il mancato accordo che si protrae ormai da più di tre anni. Al proposito ci permettiamo però di sottolineare, come spesso i giornalisti stessi argomentano quando si tratta di contratti altrui, che la verità non sta mai da una parte sola e che una soluzione a breve termine potrebbe sbloccare la paralisi degli investimenti tecnologici. Auspichiamo che almeno in via Solferino azienda e CdR di Corriere e Gazzetta trovino al più presto un accordo sui «nuovi canali», per dare certezza al futuro modello di informazione da cui la carta stampata, bianca o rosa che essa sia, non può più prescindere. Dove prendere le risorse per nuovi investimenti? Dalle banche? Dalle società operative che in cassa hanno discreti margini che ci auguriamo servano a questi scopi e non a distribuire dividendi ad avidi soci, più attenti al loro presente che al futuro della società? Sicuramente non dai poligrafici, che nell' ottobre 2007 a fronte dell' investimento Full Color Gazzetta, hanno firmato un accordo che stabilisce la nuova organizzazione del lavoro e gli organici necessari, passando per l' ennesimo prepensionamento. Quell' accordo è un valore imprescindibile, e ci allarma che nel comunicato del CdR Corriere venga annoverato tra gli sperperi il costo relativo alle copie promozionali che - è vero - non hanno il costo di copertina, ma servono a far conoscere il nostro giornale nelle scuole e a mantenere inalterato il prezzo dei moduli pubblicitari, senza dimenticare che queste copie vengono stampate proprio dai lavoratori poligrafici del Corriere della Sera. L' esperienza dell' RSU maturata in anni di lavoro sul campo ha permesso di realizzare un nuovo accordo nel settore Pianificazione operativa e diffusione, con il rientro di lavoro impiegatizio all' interno del perimetro aziendale, siamo disponibili a valutare altre opportunità dello stesso genere, anche esterne al gruppo, ricordando che oggi questi lavori hanno un costo che l' azienda paga (dorsi regionali). Per quanto riguarda la stampa, abbiamo sempre pensato che la strada da percorrere fosse quella di valorizzare i poli di proprietà: il pericolo di delocalizzare la produzione in tanti poli di stampa con l' acquisto di dodici rotative al costo di 120 milioni di euro - a riguardo del quale ammonimmo l' azienda già nel 2004 - si è ora rivelato appieno come il tallone di Achille della stampa. È ragionevole pensare che nel futuro esisteranno pochi centri stampa al Nord, al Centro e al Sud: noi vogliamo essere tra questi per i nostri prodotti e anche per altre testate, viste le potenzialità produttive. Il tempo per poter affrontare la situazione stringe, mettiamo la nostra esperienza a disposizione di chi ne voglia fare buon uso, perché noi in via Solferino - la storia ci è testimone - c' eravamo ieri, ci siamo oggi e ci saremo anche domani.

 RSU Quotidiani Italia sede di Milano


 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 11-11-22